La maggior parte di noi, quando sente parlare di vintage, pensa subito a qualcosa di vecchio, démodé. Immagina oggetti che evocano un cult che ha segnato un pezzo di storia nel passato. In questo articolo ti farò ricredere, parlerò dell’occhiale ottimista Vintage.
Per definizione vintage alias vecchio, non è sbagliato. Se guardiamo alla terminologia francese di vintage non abbiamo dubbi. Letteralmente significa “vino d’annata”, lo avresti mai detto?
Io penso al vintage come un movimento di cultura e arte, trovo un po’ sorpassato il concetto di vecchio, al contrario lo definirei come il modo romantico di vedere il presente.
Se hai letto i miei articoli precedenti saprai che ho passato mesi a fare ricerche, per dare un significato profondo e personale ad ogni modello della collezione di occhiali Foscarini 1921
Amo il vintage e non potevo escluderlo dalla collezione. Così mi sono studiata gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso. Mi si è aperto un mondo che vorrei condividere con te.
La prima cosa che mi ha colpito è stata la tanta voglia di vivere di quegli anni. I nuovi entusiasmi esplosi in ogni campo. La società era briosa e vivace, ha dato sfogo a tutta la creatività che aveva in seno, facendo nascere una nuova spontanea personalità.
C’era tanta voglia di riscatto, dopo le brutture vissute durante la Guerra. Gli europei trovarono terreno fertile per una rinascita e ce la faranno, fino al boom economico degli anni ‘60.
Ad avere la meglio saranno gli stilisti, i creatori di sogni da indossare.
Agli inizi del 1947 Christian Dior, in una Parigi ancora ferita dalla guerra, disegnò una collezione che spazzò via in un attimo l’austerity e le miserie del passato. Nacque la silhoutte a clessidra fatta di ampie gonne e vitini a vespa, che resterà in auge per lungo tempo.
I tabloid americani acclamarono in coro: “It’s a New Look!” e così sarà riconosciuto lo stile che passerà alla storia.
In quegli anni i colori erano caramellosi.
Oggetti per la casa, accessori, abiti e persino le auto erano di colore chiaro: rosa, turchese, menta e giallo. Tutto esprimeva entusiasmo e grazia.
Ricordi la nuova 500 Fiat? Era diventata l’auto da avere a tutti i costi, pensata per la famiglia. Mentre i ragazzi sfrecciavano sulle loro Vespe per le vie delle città.
In poco tempo la società stava cambiando. Gli “innovatori” captarono e percepirono le esigenze e i nuovi stili di vita.
Ricordo mio nonno Giovanni quando entusiasta mi raccontava della prima televisione in salotto. Mentre tutti in famiglia guardavano i primi programmi della Rai, mio papà Gabriele si scatenava in camera con le canzoni di Elvis e il suo Rock ‘n Roll. A far girare la testa a tutti però era Marylin, la star hollywoodiana più bella del suo tempo.
E’ l’Italia dei miracoli, è l’adrenalina dei figli del boom, quelli a cui il Papa regalò una carezza e quelli che videro l’uomo sulla Luna.
Pensa a come si viaggiava da un paese all’altro con ogni mezzo, senza telefonini e una mamma in ansia perché non sapeva dove fossi. Nessun controllo e nessuna angoscia. Erano gli anni della spensieratezza e della gioia condivisa.
E presa da tutto questo entusiasmo che ho pensato al Vintage come l’occhiale ottimista della collezione, non poteva essere altrimenti.
Il colore nelle due versioni, il celeste e il rosso mattone trasmettono ottimismo.
Non è un caso che il celeste sia il simbolo della comunicazione attraverso la creatività. E’ un colore idealista e leale. Evoca un comportamento armonioso con l’ambiente e le persone, mi ricorda tanto qualcosa, e a te?
Il rosso mattone, nella seconda versione “Vintage”, è eleganza, raffinatezza. Tipico della donna carismatica. Si ritorna al concetto dell’occhiale ottimista vintage. Qui però ho fatto un salto in avanti, considerando il vintage degli anni ’70.
A quel tempo le donne erano forti con un cuore generoso e leale.
Quando donna era sinonimo solo di bello.